Inconscio collettivo Jung

Inconscio personale: È proprio di ogni individuo e suoi contenuti sono in gran parte costituiti da materiali per i quali non c'è più posto nella mente conscia (perché hanno perso attualità e interesse per noi), ma anche da materiali che sono stati rimossi perché spiacevoli o incompatibili con la coscienza, dimenticati, percepiti, pensati e sentiti al di sotto della soglia della coscienza. Inconscio collettivo: Questo è sicuramente il dato di maggiore novità della teoria junghiana dell'inconscio rispetto a quella di Freud, che unisce ontogenesi e filogenesi, il processo psichico individuale e quello della specie. Non giungiamo all'inconscio tramite uno scavo genealogico, per questo le immagini e i contenuti di taluni sogni non possono essere spiegati con i ricordi, ma debbono essere considerati come un materiale nuovo che deriva da un inconscio collettivo. «L'inconscio collettivo è la poderosa massa ereditaria spirituale dello sviluppo umano, che rinasce in ogni struttura celebrale individuale [i cui contenuti sono gli stessi ovunque]». È il deposito dei modi tipici di reagire elaborati dall'umanità fin dai primordi, di immagini primordiali collettive, dette archetipi, o anche categorie ereditarie, cioè immagini comuni presenti fin dai tempi remoti e che sono dotate di contenuto affettivo. Queste, per noi del tutto estranee e incomprensibili, sono i contenuti delle nevrosi, ma anche delle visioni e delle allucinazioni di chi crea, come gli artisti. L'atteggiamento da evitare è quello di rimuovere l'inconscio collettivo, mentre bisogna assumere un atteggiamento che è (insieme) di rapporto e di distinzione. Stare innanzi a lui, e quindi non identificarsi con lui, ma riconoscerlo, riconoscerne l'esistenza e la forza. Al recupero consapevole di questo tipo di inconscio Jung attribuisce una funzione importante, proprio perché l'uomo moderno ha smarrito il rapporto con le sue radici. Dentro di noi abbiamo un passato sterminato, che trascende la nostra storia individuale, e molto complesso, tanto che Jung lo ritiene più complesso dell'intera storia umana. Se già Darwin riteneva necessario ridefinire il concetto di uomo rispetto alla specie animale, con Jung si deve ridefinire il concetto di personalità rispetto alla specie umana. Carl Gustav Jung - Psichiatra, Psicoanalista e Antropologo Svizzero Inconscio e linguaggio Lacan Lo psicoanalista francese Jacques Lacan (1901-1981) ha portato alle estreme conclu sioni l'idea di Freud che "L'lo non è padrone a casa sua" e che siano le forze depositate nell'inconscio a dominarlo. Secondo Lacan, inoltre, l'inconscio è strutturato come un linguaggio e quindi è analizzabile con strumenti come la linguistica e le teorie che studiano la natura dei segni e dei simboli Che cosa significa che l'inconscio è come un linguaggio? L'inconscio di una persona é il luogo della psiche dove è depositato il prodotto della sua storia e della sua cultu ra (come nell'inconscio collettivo di Jung) sotto forma di simboli e significati che la persona non può controllare, ma che riceve con l'educazione e l'esperienza (25) Tutti gli esseri umani partecipano all'universo dei simboli, vi sono inclusi e lo subiscono moito più che non lo costituiscono, ne sono molto più i supporti che gli agenti Per comprendere questo punto si pensi al fatto che noi, quando pensiamo, siamo in fluenzati dal nostro linguaggio Molto spesso pensare è come parlare interiormente Questo significa che il modo di pensare è limitato dal tipo di parole esistenti, dalle strutture grammaticali della lingua, dal numero e dal significato dei suor nomi, verbi o aggettivi Il linguaggio però è qualcosa che noi non abbiamo scelto, ma che ci è sta to dato dall'educazione, attraverso i processi di socializzazione. Il linguaggio impone distinzioni, nomina cose, specifica ruoli e attribuisce qualità che ci sono trasmessi culturalmente e tutto questo viene a formare il nostro inconscio Lacan sottolinea l'importanza del linguaggio anche per un altro motivo: la pratica p coanalitica avviene solo attraverso il linguaggio. Il paziente parla, il terapeuta ascolta e parla a sua volta. Tutto passa attraverso la parola. Per Lacan il fatto che i problemi dell'inconscio siano curati con il linguaggio significa che l'inconscio è esso stesso linguaggio A proposito dell'insegnamento – di Jacques Lacan | Laboratorio Freudiano

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