Il bambino è un essere multimediale
Il bambino è un essere multimediale perché la logica di cui si serve per conoscere e conoscersi e per entrare in relazione coi suoi simili (anche con gli adulti, che però sovente rispondono in modo distonico) Poggia sulla collaborazione-integrazione di un ampia varietà di mezzi (telefono, radio, registratore, televisione, computer, giornaletto, libro, giocattolo...), all'interno dei quali vengono meno le tradizionali gerarchie di cognizioni e d'uso. Più dell'adulto è in grado di sfruttare le nuove risorse. Il suo modo di essere multimediale è assolutamente naturale. Il bambino è multimediale anche perché dentro a questo spazio egli si pensa in modo molteplice, plurale: l'incontro e la collaborazione alla pari di codici (iconici, acustici, segnici, tattili...) fin qui intesi come non omologabili, produce in lui una dilatazione-distribuzione dei meccanismi della conoscenza e della coscienza verso una molteplicità di fronti e di direzioni originali. [...] Stiamo forgiando...